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Liquirizia

La liquirizia è originaria di alcune regioni della Cina. Si riscontra il suo utilizzo già da diversi secoli per via delle sue innumerevoli proprietà terapeutiche dovute ai suoi componenti. Ad oggi, ne sono state individuati oltre 300 tra flavonoidi e triterpeni. Tra i principali componenti, ricordiamo la Glicirrizina e l’acido glicirrizoico.

Le azioni della liquirizia si esplicano su diversi organi e apparati, come il sistema nervoso, quello cardiovascolare, viene usata per trattare le ulcere peptiche, patologie epatiche e altre. Passiamo quindi in rassegna le principali proprietà.

  • Attività antitumorale

Visto il crescente numero di morti a causa di patologie oncologiche, la comunità scientifica è alla continua ricerca di rimedi che possano esplicare effetti benefici riducendo effetti collaterali. La liquirizia risponde in parte a queste necessità. Le principali azioni sono esplicate dalla glicirrizina e dall’acido glicirrizoico, che complessivamente determinano la morte delle cellule tumorali e ne rallentano la crescita. Inoltre mostrano un basso livello di tossicità. È ovvio che queste rimangono azioni molto limitate, ma che possono dar spunto al mondo scientifico per individuare specifici meccanismi di azione che possono determinare la sconfitta dei tumori.

  • Attività antinfiammatoria

È chiaro ormai che alla base di innumerevoli patologie croniche molto diffuse, quali per esempio il diabete e la sindrome metabolica, si ritrova un processo infiammatorio costante. Visto questo razionale, è facile pensare che riducendo questo processo infiammatorio si riesce a prevenire l’insorgenza di patologie croniche oltreché coadiuvare il trattamento. La liquirizia viene usata dalla medicina cinese fin dai tempi antichi. Oggi la conoscenza scientifica ha permesso di esplicitare i meccanismi che sono alla base dell’azione antinfiammatoria della liquirizia. Tra i principali composti che mostrano questa attività ritroviamo la glicirrizina.

  • Attività antivirale

La liquirizia viene utilizzata fin dagli anni ’70 per le sue azioni antivirali: si è dimostrata efficace con molti tipi di virus, tra cui l’HIV, il virus dell’influenza H3N1, quello della varicella zoster. La sua azione, anche stavolta, è dovuta principalmente alla glicirrizina che inibisce la replicazione e il rilascio del virus e stimolando la risposta immunitaria.

  • Attività immunostimolatoria

La glicirrizina è in grado di stimolare la risposta immunitaria, mostrando diverse attività benefiche contro diverse patologie.

  • Attività antibiotica

La crescente resistenza batterica agli antibiotici sta generando la necessità di ricercare nuove forme antibiotiche che possano avere efficacia contro diversi ceppi batterici. Anche da questo punto di vista la liquirizia ha mostrato essere efficace contro diverse forme di microorganismi quali lo Staphylococcus aureus, Porphyromonas gingivalis, Streptococcus mutans, Candida albicans, Escherichia coli, Enterococcus faecali, Pseudomonas aeruginosa, Helicobacter pylory, and Bacillus subtilis. In prospettiva, la liquirizia potrebbe essere utilizzata per il trattamento di diverse infezioni batteriche, come per esempio le carie dentarie e altre forme di infezioni anche fastidiose.

  • Attività normoglicemizzante

Nella società moderna la frequenza del diabete mellito di tipo II (il cosiddetto diabete alimentare) nella popolazione industrializzata è  già molto alta e le previsioni sono tutt’altro che rosee, con stime di crescita molto alte con conseguenza sulla salute, e di riflesso sul sistema sanitario, molto gravi. Per questo si cerca di limitare i danni e soprattutto fare un’opera di prevenzione che possa smentire queste previsioni rallentando l’incremento del numero dei casi e, se possibile, invertire proprio la rotta. Per questo motivo si studiano diversi alimenti che, aldilà del valore prettamente nutrizionale (calorie, zuccheri, grassi ecc.), possono esplicare effetti diversi, contrastando alcune patologie. È proprio questo il caso della liquirizia con il diabete. Infatti è stato dimostrato che la somministrazione di liquirizia, mediante i suoi principi attivi, è in grado di migliorare l’assorbimento del glucosio (lo zucchero nel sangue), migliorare la risposta insulinica da parte del pancreas, normalizzando o comunque tendendo alla norma, i valori glicemici nel sangue, prevenendo in tal modo gravi complicanze, come nefropatie (danno ai reni), neuropatie (danni ai neuroni), vasculopatie (danni ai vasi sanguigni che inducono infarti e ictus). Tutto ciò quindi indica la liquirizia come un potenziale agente per il trattamento di alcune forme di diabete.

Tutti gli effetti della liquirizia, come già ampiamente descritto, sono dovuti in gran parte ad un composto, la glicirrizina, e infatti alcuni preparati hanno come componente principale proprio questo estratto.

Le ricerche riguardo questo alimento dovranno ancora essere approfondite, ma le premesse di un uso proficuo ci sono tutte.

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